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Tipi di personaggi anime
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Tipi di personaggi anime
Di sicuro vi sarete chiesti il significato di alcuni termini del linguaggio che noi appassionati usiamo tra noi. C’è differenza tra uno Yandere e un Kuudere? Se dicono che il mio personaggio preferito è tsundere, mi devo offendere? E se sì, che cosa posso dire per controbattere? Moe sarebbe abbastanza offensivo?
Per evitare imbarazzi di questo genere, ecco Ayumi-Zombie che vi fa un elenco dei termini usati per definire i personaggi di anime, manga o videogiochi.
Bishounen / Bishoujo (美少年 / 美少女)
Sono dei termini che stanno a significare “ragazzo bellissimo” e “ragazza bellissima”.
Entrambi sono i classici personaggi dall’aspetto fisico stupendo: a volte androgini, attraenti, e spesso disponibili sessualmente.
Boke (ボケ)
Il personaggio scemo. Divertente, spensierato, allegro e spesso appassionato di sport o comunque qualcosa che gli permetta di perdersi tra le nuvole. È uno dei personaggi più divertenti del gruppo, è socievole ed ha sempre un sacco di amici. Cerca sempre di tirare fuori il meglio da parte di tutti, e non gli piacciono i litigi, la rabbia e i sentimenti negativi, che sembra quasi incapace di provare.
Bokukko (ボクっ娘)
La ragazza maschiaccio. Il termine deriva dalla parola “boku”, un modo giapponese per dire “io”, ma che viene solitamente usato solamente dai maschi. Unito a –ko, un comune suffisso usato nei nomi giapponesi che significa “ragazzina”, “bambina” (ad esempio “Hanako”, “bambina dei fiori” o “Haruko”, “bambina della primavera”), conia il termine “bokukko”, che evidenzia il fatto che una ragazza usi per sé un modo di parlare al maschile, e quindi abbia una personalità solitamente forte ed indipendente.
Dandere (ダンデレ)
Una persona educata e tranquilla, che non parla e si fa gli affari suoi, a meno che non venga interpellata. Un’altra caratteristica del Dandere è che, spesso, si apre fino ad essere socievole ed espansivo solo con determinate persone che condividono i suoi stessi interessi.
Dojikko (ドジっ娘)
La ragazza pasticciona. Ce la mette tutta, ma purtroppo non ce la fa! Spesso è al centro di gag e prese in giro da parte degli altri, ma tutti le vogliono bene a causa del grande cuore e simpatia. Di solito, non è propriamente un genio, ma compensa con la sua buona volontà (che però non sempre basta a risolvere i disastri in cui si ficca) e dolcezza. Può capitare che sia un personaggio con la testa fra le nuvole, di solito è moe, può darsi che sia anche una meganekko.
Fujoshi (腐女子)
La yaoi fan. Letteralmente, in giapponese significa “donna marcia”. (Uhuhuh~)
Genki (元気)
Il personaggio agitato, allegro, espansivo, divertente e casinista. Può essere trovato irritante da alcuni, mentre divertente da altri. È praticamente sempre un incredibile ottimista, sprizza vitalità da tutti i pori, è determinato e crede in sé stesso.
Hentai (変態)
Il pervertito. È infatti questo che significa letteralmente la parola giapponese, nonostante in occidente si usi per descrivere anche il genere porno.
Kemono/Kemonomimi (獣/獣ミミ)
Non sta a significare una caratteristica caratteriale, ma fisica: kemono, infatti, in giapponese significa “animale”, e questo genere di personaggio è quello che presenta alcune caratteristiche animalesche: ad esempio, orecchie e/o cosa da gatto (in questo caso, quindi, più specificatamente “nekomimi”).
Kuudere (クウデレ)
Il personaggio “passivo”, silenzioso e che non si scompone mai. Possono esserci essenzialmente tre tipi: il primo, quello che non modifica mai l’atteggiamento silenzioso, calcolatore e che parla in modo controllato solo quando ce n’è bisogno; il secondo, quello che si “scioglie” una volta che viene conosciuto, dimostrando così il loro vero carattere (che può variare dal moe, allo yandere, a qualsiasi altro genere); ed il terzo, che caratterizza il personaggio a causa di cambi d’umore: da kuudere a moe a tsundere, a seconda della situazione.
Trap (トラップ)
Un ragazzo o una ragazza? Spesso non se ne ha la certezza. Il trap è quel tipo di personaggio di cui non si ha la certezza di che sesso sia, oppure si crede (e si è fermamente convinti che lo sia!) di un sesso e si scopre che, in realtà, è di un altro. Può anche darsi che, non sentendosi propriamente di appartenere al proprio sesso di nascita, decida di vestirsi con abiti tipici di quello opposto, e fingere di appartenervi. Un esempio? Tsukimiya Ringo di Uta no Prince Sama, o Aoi Hyoudou di Kaichou wa Maid Sama.
Tsundere/Tsukkomi/Tsunshun (ツンデレ / ツッコミ / ツンシュン)
I personaggi che, nonostante si comportino in maniera antipatica e scostante, in realtà nascondono un cuore d’oro, e, in fondo in fondo, sono dolci (e spesso anche innamorati). A volte può darsi che, con la persona del loro cuore, si comportino apposta in maniera più antipatica, o, al contrario, siano l’unica con cui dimostrino gentilezza e comprensione. Una sua variante è lo tsunshun, un personaggio che, nonostante si comporti apparentemente alla stessa maniera dello tsundere, cioè dalla scorza dura ma col cuore tenero, in realtà è solitario, triste e a volte un po’ depresso.
Moe (Kawaii) (かわいい / 萌え )
Il personaggio, solitamente femminile (ma spesso anche maschile!) provvisto di enormi occhioni, capelli soffici ed una personalità dolcissima ed amorevole. Spesso sono bambini, o personaggi che si comportano in modo infantile. Spesso questo personaggio viene chiamato “megane” o “meganekko” (メガネっ娘), quando il personaggio porta gli occhiali (è infatti questo che significa “megane”, cioè “occhiali”).
Spesso questi personaggi sono classificati anche come “loli”, se femmine, o “shota”, se maschi. Questi termini indicano in fatto che hanno l’aspetto di ragazzini giovanissimi, cosa che in molti casi attira sessualmente altri personaggi e/o maniaci.
Nadeshiko (大 和撫子)
La moglie perfetta: una ragazza a cui piace cucinare e a cui riesce molto bene, brava nelle faccende domestiche e nell’amministrazione della casa. Gentile, buona, dal cuore d’oro e amante della cultura giapponese, nella quale si integra alla perfezione. Ha rispetto del prossimo e delle autorità, sa usare le buone maniere e sa sempre come comportarsi in ogni situazione.
Yandere/Yangire ( ヤンデレ / ヤンギレ )
Un personaggio che inizialmente si presenta come dolce, delicato, gentile ed innamoratissimo, ma che lentamente si trasforma in uno psicopatico assassino, pronto a tutto pur di difendere o tenere il proprio amore solo per sé. Lo yangire è, invece, un personaggio semplicemente pazzo ed omicida, senza connessioni di sorta con l’amore.
Per evitare imbarazzi di questo genere, ecco Ayumi-Zombie che vi fa un elenco dei termini usati per definire i personaggi di anime, manga o videogiochi.
Bishounen / Bishoujo (美少年 / 美少女)
Sono dei termini che stanno a significare “ragazzo bellissimo” e “ragazza bellissima”.
Entrambi sono i classici personaggi dall’aspetto fisico stupendo: a volte androgini, attraenti, e spesso disponibili sessualmente.
Boke (ボケ)
Il personaggio scemo. Divertente, spensierato, allegro e spesso appassionato di sport o comunque qualcosa che gli permetta di perdersi tra le nuvole. È uno dei personaggi più divertenti del gruppo, è socievole ed ha sempre un sacco di amici. Cerca sempre di tirare fuori il meglio da parte di tutti, e non gli piacciono i litigi, la rabbia e i sentimenti negativi, che sembra quasi incapace di provare.
Bokukko (ボクっ娘)
La ragazza maschiaccio. Il termine deriva dalla parola “boku”, un modo giapponese per dire “io”, ma che viene solitamente usato solamente dai maschi. Unito a –ko, un comune suffisso usato nei nomi giapponesi che significa “ragazzina”, “bambina” (ad esempio “Hanako”, “bambina dei fiori” o “Haruko”, “bambina della primavera”), conia il termine “bokukko”, che evidenzia il fatto che una ragazza usi per sé un modo di parlare al maschile, e quindi abbia una personalità solitamente forte ed indipendente.
Dandere (ダンデレ)
Una persona educata e tranquilla, che non parla e si fa gli affari suoi, a meno che non venga interpellata. Un’altra caratteristica del Dandere è che, spesso, si apre fino ad essere socievole ed espansivo solo con determinate persone che condividono i suoi stessi interessi.
Dojikko (ドジっ娘)
La ragazza pasticciona. Ce la mette tutta, ma purtroppo non ce la fa! Spesso è al centro di gag e prese in giro da parte degli altri, ma tutti le vogliono bene a causa del grande cuore e simpatia. Di solito, non è propriamente un genio, ma compensa con la sua buona volontà (che però non sempre basta a risolvere i disastri in cui si ficca) e dolcezza. Può capitare che sia un personaggio con la testa fra le nuvole, di solito è moe, può darsi che sia anche una meganekko.
Fujoshi (腐女子)
La yaoi fan. Letteralmente, in giapponese significa “donna marcia”. (Uhuhuh~)
Genki (元気)
Il personaggio agitato, allegro, espansivo, divertente e casinista. Può essere trovato irritante da alcuni, mentre divertente da altri. È praticamente sempre un incredibile ottimista, sprizza vitalità da tutti i pori, è determinato e crede in sé stesso.
Hentai (変態)
Il pervertito. È infatti questo che significa letteralmente la parola giapponese, nonostante in occidente si usi per descrivere anche il genere porno.
Kemono/Kemonomimi (獣/獣ミミ)
Non sta a significare una caratteristica caratteriale, ma fisica: kemono, infatti, in giapponese significa “animale”, e questo genere di personaggio è quello che presenta alcune caratteristiche animalesche: ad esempio, orecchie e/o cosa da gatto (in questo caso, quindi, più specificatamente “nekomimi”).
Kuudere (クウデレ)
Il personaggio “passivo”, silenzioso e che non si scompone mai. Possono esserci essenzialmente tre tipi: il primo, quello che non modifica mai l’atteggiamento silenzioso, calcolatore e che parla in modo controllato solo quando ce n’è bisogno; il secondo, quello che si “scioglie” una volta che viene conosciuto, dimostrando così il loro vero carattere (che può variare dal moe, allo yandere, a qualsiasi altro genere); ed il terzo, che caratterizza il personaggio a causa di cambi d’umore: da kuudere a moe a tsundere, a seconda della situazione.
Trap (トラップ)
Un ragazzo o una ragazza? Spesso non se ne ha la certezza. Il trap è quel tipo di personaggio di cui non si ha la certezza di che sesso sia, oppure si crede (e si è fermamente convinti che lo sia!) di un sesso e si scopre che, in realtà, è di un altro. Può anche darsi che, non sentendosi propriamente di appartenere al proprio sesso di nascita, decida di vestirsi con abiti tipici di quello opposto, e fingere di appartenervi. Un esempio? Tsukimiya Ringo di Uta no Prince Sama, o Aoi Hyoudou di Kaichou wa Maid Sama.
Tsundere/Tsukkomi/Tsunshun (ツンデレ / ツッコミ / ツンシュン)
I personaggi che, nonostante si comportino in maniera antipatica e scostante, in realtà nascondono un cuore d’oro, e, in fondo in fondo, sono dolci (e spesso anche innamorati). A volte può darsi che, con la persona del loro cuore, si comportino apposta in maniera più antipatica, o, al contrario, siano l’unica con cui dimostrino gentilezza e comprensione. Una sua variante è lo tsunshun, un personaggio che, nonostante si comporti apparentemente alla stessa maniera dello tsundere, cioè dalla scorza dura ma col cuore tenero, in realtà è solitario, triste e a volte un po’ depresso.
Moe (Kawaii) (かわいい / 萌え )
Il personaggio, solitamente femminile (ma spesso anche maschile!) provvisto di enormi occhioni, capelli soffici ed una personalità dolcissima ed amorevole. Spesso sono bambini, o personaggi che si comportano in modo infantile. Spesso questo personaggio viene chiamato “megane” o “meganekko” (メガネっ娘), quando il personaggio porta gli occhiali (è infatti questo che significa “megane”, cioè “occhiali”).
Spesso questi personaggi sono classificati anche come “loli”, se femmine, o “shota”, se maschi. Questi termini indicano in fatto che hanno l’aspetto di ragazzini giovanissimi, cosa che in molti casi attira sessualmente altri personaggi e/o maniaci.
Nadeshiko (大 和撫子)
La moglie perfetta: una ragazza a cui piace cucinare e a cui riesce molto bene, brava nelle faccende domestiche e nell’amministrazione della casa. Gentile, buona, dal cuore d’oro e amante della cultura giapponese, nella quale si integra alla perfezione. Ha rispetto del prossimo e delle autorità, sa usare le buone maniere e sa sempre come comportarsi in ogni situazione.
Yandere/Yangire ( ヤンデレ / ヤンギレ )
Un personaggio che inizialmente si presenta come dolce, delicato, gentile ed innamoratissimo, ma che lentamente si trasforma in uno psicopatico assassino, pronto a tutto pur di difendere o tenere il proprio amore solo per sé. Lo yangire è, invece, un personaggio semplicemente pazzo ed omicida, senza connessioni di sorta con l’amore.
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